Comune di Caorle sospeso temporaneamente dall’associazione “Avviso Pubblico”. Il sindaco Striuli fa ricorso ai collegi Probiviri e sostiene che: «Le informazioni richieste sono coperte da segreto istruttorio». Una decisione obbligata, quella di Avviso Pubblico, che alla luce di una reiterata omissione di risposta da parte del sindaco di Caorle al quale sono stati chiesti lumi sulla vicenda nata a seguito dell’approvazione in Consiglio del progetto Terme, non ha avuto altra scelta se non quella di eliminare il Comune dall’elenco dei soci dell’associazione nata con l’obiettivo di difendere le società dalle mafie. Questo almeno fino a quando Striuli non darà le spiegazioni richieste sull’ancora oscura vicenda. Le minacce alla sua persona e ai consiglieri Borin e Favaro sono effettivamente state ricevute? C’è un
avviso di garanzia pendente? «Si tratta di una situazione complicata», dice Gianni Belloni, Legambiente, «che abbiamo sollevato più volte, e per questo Avviso Pubblico ha deciso di intervenire. Legambiente continua a sostenere che il progetto Terme deve essere congelato almeno fino alla fine dell’inchiesta e l’atteggiamento di Striuli è l’ennesima conferma del fatto che qualcosa di oscuro si nasconde dietro questa vicenda. Cose di questo genere succedono, ma così, come mi ha confermato il coordinatore regionale di Avviso Pubblico, Claudio Piron, in
Veneto mai prima d’ora». Intanto dalle fila della minoranza i consiglieri di Caorle invitano il Prefetto ad intervenire: «Visto che è stato proprio il Prefetto ha dichiarare Caorle città sorvegliata, ora venga lui a fare luce sulla questione», dicono. «Questa situazione, ormai, ha messo in difficoltà tutti, non solo i politici ma anche gli imprenditori e l’intera società».