I carabinieri hanno sequestrato otto furgoni con targa ucraina riconducibili al medesimo proprietario. I mezzi sono stati posti sotto chiave poiché non avevano le necessarie autorizzazioni al trasporto di merci e persone. In uno di questi furgoni sono state recuperate una ventina di forme di Grana Padano. Si stanno compiendo accertamenti per capire se si tratta di provento di furto o se sono state effettivamente acquistate da qualche grossista. L'operazione ha riguardato nella giornata di sabato e ieri mattina 8 furgoni, due Mercedes Sprinter e sei Volkswagen Transporter. Su ogni mezzo il copione era assolutamente identico. Viaggiavano il guidatore, una donna a fare da interprete, e almeno 6 persone, tutti cittadini stranieri, in particolare ucraini. All'interno svariati prodotti da trasportare fino al paese dell'Est. Nessuno dei furgoni, tuttavia, aveva i requisiti per il trasporto delle persone e del materiale. In una rapida indagine i carabinieri hanno scoperto che tutti i furgoni sono riconducili al medesimo proprietario, che così è finito sotto la lente di ingrandimento delle autorità italiane. Si tratta di un uomo che in Ucraina possiede una catena di ristoranti e attività esclusive. I sequestri dimostrano anche un'altra cosa. Questi traffici (anche di esseri umani?) hanno cambiato rotta. Non si viaggia più in autostrada, per l'efficacia dei controlli della Polstrada; bensì sulla viabilità ordinaria. Sono cambiate le rotte. Non la sostanza.