La gestione del verde pubblico è uno degli argomenti di maggiore discussione a Portogruaro, tanto che ha spinto le Associazioni e i Comitati del territorio che opera nell’ambiente, a dare inizio ad un’azione comune che si è già concretizzata in una prima riunione di coordinamento, avvenuta il 23 giugno. I partecipanti, una trentina, hanno coralmente convenuto che il problema del verde a Portogruaro non è una questione meramente estetica e di decoro, ma a fronte dei cambiamenti climatici in corso e del crescente tasso di inquinamento, sta diventando un problema di sostenibilità ambientale e soprattutto di salute umana. “Una delle maggiori difficoltà - hanno detto - è avere un rapporto interlocutorio con l’Amministrazione e quindi l’impossibilità di poter instaurare un rapporto complementare e sinergico con le Istituzioni al fine di operare insieme con un unico obiettivo che è il bene della città. Chiediamo all’Amministrazione di ascoltare gli enti di volontariato e di formare delle specifiche consulte organizzate per temi, formate dai rappresentanti delle Associazioni e dall’assessore di riferimento, ancora mai attivate”. Particolarmente sentito, all’interno della serata è stato il dibattito relativamente al parco di via Valle, sul cui futuro pende un progetto di parcheggio e asfaltatura finanziato con i soldi del PNRR. I presenti hanno manifestato la loro perplessità per l’esiguità e la vaghezza di informazioni che l’Amministrazione ha fornito sull’argomento. “Di fronte a circa 4.000 firme raccolte per fermare questo progetto - sostengono - siamo stupiti dell’atteggiamento ambiguo dell’Amministrazione che si è dichiarata disponibile al confronto (ma senza poi praticarlo), perseguendo ostinatamente, nascostamente e senza nessun dialogo con la città, la strada della cementificazione. Cementificazione allargata in più punti della città, che erode spazi disattendendo a quella rigenerazione e a quel recupero di edifici, tanto necessari alla mitigazione ambientale, alla qualità dell’aria, ad evitare pericoli di natura idrogeologica, ed assolutamente necessaria per il buon vivere dei cittadini”. Altro tema dibattuto è la vaghezza delle informazioni riguardante il Parco dei fiumi Lemene, Reghena e Laghi di Cinto Caomaggiore per il quale esiste un piano ambientale ed economico non ancora attivo e per il quale nessun attore in loco è stato ancora contattato. Gli esponenti delle Associazioni e dei Comitati hanno deciso anche di chiedere audizione in Consiglio comunale.