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Cultura & Spettacolo
[news con video]Portogruaro ricorda esodo e foibe
12-02-2015 - Portogruaro: Le iniziative organizzate in città per il Giorno del Ricordo

La città di Portogruaro ha ospitato diverse iniziative in omaggio alla Giornata del Ricordo. La prima si è tenuta sabato 7 febbraio, presso l'Aula Magna dell'ISIS Luzzatto, dove l'Associazione culturale I Trecento, in collaborazione con l'Associazione nazionale Venezia-Giulia e Dalmazia, ha promosso il convegno dal titolo "Esodo e foibe: due drammi che non si dimenticano". All'evento sono intervenuti il professore Stefano Pilotto, che ha ripercorso la storia del Novecento fino al periodo post bellico, e il dottor Gianni Versace, che ha raccontato alcune vicende personali del periodo concludendo il suo intervento con il motto "Dobbiamo ricordare di ricordarci". Tra gli interventi, anche quello dello storico Antonio Venturin, che ha presentato il suo ultimo libro "Arsia, una tragedia dimenticata". Numeroso il pubblico presente in Aula Magna, tra cui un'attenta schiera di studenti dell'Istituto Luzzatto.
Mercoledì 11 febbraio sono state organizzate altre due iniziative. L'università della Terza Età del Portogruarese ha promosso, nel primo pomeriggio, un incontro con il professore Tullio Parenzan, profugo polano che ha voluto portare la sua testimonianza del dramma dell'esodo. La Sala Consiliare del Municipio ha successivamente ospitato il dottor Alessandro Cattunar, ricercatore presso il Dipartimento di Discipline storiche dell’Università di Padova, che ha presentato il suo libro "Il confine delle memorie. Storie di vita e narrazioni pubbliche tra Italia e Jugoslavia". Il libro racconta del periodo dal 1945 al 1947 e fa una analisi del linguaggio con cui i singoli individui e i giornali raccontarono quegli anni in cui si decideva il nuovo confine. Per i singoli individui c’era la speranza che la divisione non avvenisse sulla base delle differenze linguistiche ma che rimanessero unite le comunità, mentre i giornali (sia italiani che slavi) per ragioni politiche tendevano a radicalizzare le differenze.

(Nel video l'intervista realizzata al professore Tullio Parenzan)

Maurizio Conti e Vito Digiorgio




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