Marco Cunico leggenda del Portogruaro calcio. Quest'anno ha chiuso la sua decima stagione in maglia granata con 26 presenze e 2 reti. In totale sono 304 le presenze del numero dieci in campionato, che salgono a 316 se consideriamo le code dei playoff, playout e poule scudetto di serie D. 85 i gol tra campionato e partite ufficiali post campionato. Il prossimo anno supererà Massimo Marzola (308 partite). Davanti resteranno solo i mitici Renzo Miolli (400 maglie) e Gino Pontello (360). Il capitano, arrivato nel marzo di quest'anno a 34 primavere, è l’uomo giusto per fare un bilancio stagionale. «La cosa importante era salvarsi. Se avessimo fatto 15 punti all'andata e 27 al ritorno parleremmo di grande rimonta e invece il trend è stato di forte calo. Normale che la società si faccia delle domande per la prossima stagione». Conta qualcosa l'età giovane del gruppo? «E' la squadra più giovane in cui ho giocato nella mia carriera ma non so dire con certezza se questo fattore abbia inciso sul calo del rendimento. Forse è stato un insieme di fattori». La salvezza con due turni di anticipo non è poco... «Vero, c'era scetticismo e non nascondo che anch’io avevo delle perplessità. Tuttavia alla lunga in questo gruppo sono emersi tanti aspetti positivi. Ci siamo salvati perchè eravamo un gruppo vero». Altri due anni di contratto. Cosa ti aspetti dalla società per il prossimo campionato? «Si andrà avanti con la linea verde, a parte cinque o sei vecchi come me. E' inevitabile che i giovani siano il futuro». Un ricordo di questo campionato? «La vittoria 5-1 a Trapani, dove non ho nemmeno giocato in quanto squalificato. Quel mercoledì ci siamo salvati nel turno più difficile, contro l'allora capolista». Questo Portogruaro era da playoff? «L'ho sperato. Quando a gennaio abbiamo perso 1-0 in casa col Siracusa, vincendo saremmo balzati al primo posto, superando il Trapani. In quella fase mi ero fatto l'idea che avremmo potuto restare in alto, sarebbe bastato fare un girone di ritorno discreto, con almeno 22 punti». Cosa succederà in Lega Pro quest’estate? «Inaspriranno ancora di più i parametri fiscali, l'obiettivo, a mio avviso, è l'ulteriore eliminazione di squadre per arrivare in un paio di stagione a una Lega Pro unica a tre gironi». Per molti calciatori si ridurrano le possibilità d'impiego. «Eppure non si può continuare con squadre che d'estate promettono e poi non sono in grado di ottemperare agli obblighi. L'esempio della Triestina, dove gioca l'amico Mattielig, è eloquente». Campionato finito, allenamenti agli sgoccioli. «Noi chiudiamo sabato 26 col torneo assieme ai tifosi. Quest'anno non farò alcun viaggio, visto che a fine giugno nascerà il mio primogenito».