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Comunicati Stampa
Mozione Lega Nord sull'Autonomia del Veneto, le dichiarazioni di Marco Terenzi
06-10-2017 - Portogruaro

Il Capogruppo del Gruppo Consiliare “Centrosinistra Più Avanti Insieme” Marco TERENZI in merito alla mozione relativa al Referendum per l’Autonoma del Veneto - 22 ottobre 2017, presentata dalla Lega Nord ed approvata rilascia la seguente dichiarazione.

Nel corso del Consiglio Comunale dd. 03 ottobre us. attraverso una forzatura istituzionale, è stata approvata la mozione presentata dalla Lega Nord relativa al “Referendum per l’Autonoma del Veneto - 22 ottobre 2017”.

Dopo una serie di premesse di natura eminentemente politica ed a sostegno e giustificazione delle ragioni che hanno portato all’indizione del referendum suddetto da parte della Regione Veneto e dopo aver confermato “la necessità della promozione al referendum sull’autonomia del Veneto, anche in considerazione della marcata disaffezione verso le istituzioni democratiche”, la mozione impegna il Comune e la Giunta a “promuovere sul territorio comunale una corretta comunicazione ed informazione verso la cittadinanza … e a pubblicizzare le iniziative promosse dalla Regione Veneto e dai comitati sul tema referendario”.

Una mozione, nel suo complesso, dai contenuti irricevibili e a nostro parere istituzionalmente illegittimi.

Il Comune, infatti, in corrispondenza di consultazioni elettorali e referendarie ha esclusivamente il compito istituzionale stabilito dalla legge di informare e non già promuovere, né tanto meno promuovere le ragioni a sostegno del referendum, come accaduto nelle premesse della mozione, che devono essere invece oggetto dell’attività degli appositi comitati.

Il Comune – come per ogni altra consultazione – deve informare i cittadini circa l’oggetto della consultazione, la data della consultazione e gli orari di apertura dei seggi, i soggetti dell’elettorato attivo e passivo, modalità di voto dei cittadini esteri, del voto domiciliare, le aperture ordinarie e straordinarie dell’ufficio anagrafe e di quello elettorale, etc. Queste sono informazioni che il Comune deve ai cittadini per legge, senza bisogno di una mozione, peraltro di contenuto marcatamente politico.

Nonostante il dibattito in Consiglio avesse chiarito questi profili, la Lega Nord non ha ritirato la mozione che è stata approvata, ma che ha spaccato la maggioranza ed ha indotto i Consiglieri del Gruppo “Centrosinistra Più Avanti Insieme” e del Gruppo “Misto” a lasciare l’aula per i suddetti profili di illegittimità nei contenuti complessivamente esposti dalla mozione e dal suo dispositivo. Il risultato di tale forzatura è eloquente: solo 6 voti, su 16 Consiglieri, a favore della mozione. Buon senso ed opportunità politica ne avrebbero consigliato il ritiro.

Peraltro il Gruppo di “Centrosinistra Più Avanti Insieme”  ha messo in evidenza il fatto che questi referendum, voluti dai Presidenti di Lombardia e Veneto, chiedono se i cittadini Lombardi e Veneti vogliono che alle Regioni Lombardia e Veneto vengono attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, su materie concorrenti , cosa peraltro già sancita dalla riforma del Titolo V della Costituzione all’art.116, approvata dal centrosinistra nel 2001 e confermata dal referendum popolare successivo.

In altre parole, il Presidente della Regione Zaia chiede attraverso un referendum  propagandistico (ed oneroso) ai cittadini veneti un mandato che da tempo avrebbe potuto realizzare entro il quadro costituzionale vigente, negoziando ulteriori poteri con lo Stato centrale, così come sta facendo, senza bisogno di referendum e di spendere circa 14 milioni di euro dei contribuenti, la Regione Emilia Romagna, che ha chiesto ed attivato nel mese di agosto us la trattativa negoziale con lo  Stato Centrale per il conferimento di ulteriori poteri e risorse. I cittadini devono sapere che se il referendum registrerà la vittoria del SI, anche preponderante, non si parlerà comunque per il Veneto di statuto speciale e né il Veneto otterrà, di diritto, maggiori risorse. Per ulteriori poteri su materie concorrenti e maggiori risorse dovrà avviare la negoziazione con lo Stato centrale, cosà già prevista dalla Costituzione e che la Regione Emilia Romagna –come detto -  ha attivato senza bisogno di referendum consultivi (e di spese cospicue a carico dei contribuenti).

Il capogruppo del Gruppo Consiliare
“Centrosinistra Più Avanti Insieme”
Marco TERENZI

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