Il grande caldo presenta un primo “conto” agli agricoltori del Veneto orientale (Sandonatese - Portogruarese) ed è salatissimo: di media le imprese avranno incrementi di costi dal 15 al 50 per cento a causa dell’aumento dell’uso della manodopera e del gasolio usato in agricoltura. E’ quanto emerge da uno studio realizzato con gli agricoltori locali. Ma quali ripercussioni può determinare nei prodotti della terra questo clima torrido? “Il frumento e l’orzo che si raccolgono ora nonostante le scarse precipitazioni sono arrivati a maturazione con rese e qualità soddisfacenti” spiega il presidente del Condifesa TVB Valerio Nadal. “Per soia e mais la situazione è diversa – prosegue Nadal – servono costanti interventi irrigui. E se dovesse ridursi la disponibilità idrica si determinerebbe una perdita del raccolto anche totale con la morte della coltura”. Quindi passando al vigneto, alla vendemmia mancano due mesi o poco più. “Il vigneto non muore, ma se non ci sarà la possibilità di irrigare in termini qualitativi e quantitativi si registreranno grosse perdite”. Sulla questione interviene anche il direttore Filippo Codato: “In un quadro meteo climatico dove si registrano scarse precipitazioni, siamo ad un meno 50% rispetto alle medie storiche, le uniche accortezze in agricoltura sono l’applicazione delle buone pratiche agricole. Tra cui la scelta di varietà e dei porta-innesti che possono essere più efficienti nell’utilizzare la poca acqua disponibile anche per il futuro”.Il grande caldo presenta un primo “conto” agli agricoltori del Veneto orientale (Sandonatese - Portogruarese) ed è salatissimo: di media le imprese avranno incrementi di costi dal 15% al 50% a causa dell’aumento dell’uso della manodopera e del gasolio usato in agricoltura. È quanto emerge da uno studio realizzato con gli agricoltori locali. Ma quali ripercussioni può determinare nei prodotti della terra questo clima torrido? “Il frumento e l’orzo che si raccolgono ora nonostante le scarse precipitazioni sono arrivati a maturazione con rese e qualità soddisfacenti - spiega il presidente del Condifesa TVB Valerio Nadal -. Per soia e mais la situazione è diversa – prosegue Nadal – servono costanti interventi irrigui. E se dovesse ridursi la disponibilità idrica si determinerebbe una perdita del raccolto anche totale con la morte della coltura”. Quindi passando al vigneto, alla vendemmia mancano due mesi o poco più. “Il vigneto non muore, ma se non ci sarà la possibilità di irrigare in termini qualitativi e quantitativi si registreranno grosse perdite”. Sulla questione interviene anche il direttore Filippo Codato: “In un quadro meteo climatico dove si registrano scarse precipitazioni, siamo ad un meno 50% rispetto alle medie storiche, le uniche accortezze in agricoltura sono l’applicazione delle buone pratiche agricole. Tra cui la scelta di varietà e dei porta-innesti che possono essere più efficienti nell’utilizzare la poca acqua disponibile anche per il futuro”.
Condifesa TVB