L'8 marzo ha segnato una data profondamente dolorosa per la nostra comunità scolastica e per la famiglia di Cristina Doretto. Cristina, insegnante appassionata e amata, è scomparsa improvvisamente proprio la mattina in cui avrebbe dovuto partire per una gita scolastica con i suoi ragazzi. La notizia ha colpito duramente tutti: la sua giovane età, l’improvvisa modalità della sua scomparsa e l’amore che trasmetteva ogni giorno hanno lasciato un vuoto immenso.
Da quel momento, nulla è stato più lo stesso all’interno della nostra scuola. In particolare, i colleghi dei suoi corsi e gli studenti del corso musicale hanno vissuto un periodo di profondo turbamento e commozione. Tuttavia, proprio da quel dolore è nata la volontà di costruire qualcosa che rimanesse, qualcosa che potesse custodire la sua presenza nel tempo.
Abbiamo così deciso di dedicarle un luogo speciale: la biblioteca della scuola di San Michele. Un luogo di cultura, di condivisione, di crescita - proprio come era Cristina. Questo spazio è stato trasformato grazie all’impegno di tutta la scuola: colleghi, studenti, famiglie, personale scolastico. Tutti hanno donato tempo, competenze e cuore, rendendo la biblioteca un luogo accogliente, vivo, che racconta chi era Cristina.
Cristina era una persona solare, attenta, profondamente legata ai suoi studenti, che a loro volta percepivano e ricambiavano il suo affetto. Rimarrà per sempre nei nostri cuori, come insegnante e come donna. Amava ripetere che "la lettura ci rende liberi", una frase che oggi campeggia sulle pareti della biblioteca, dipinta con cura dalle insegnanti di arte.
Il 7 giugno abbiamo inaugurato ufficialmente la nuova biblioteca. È stato un momento toccante, reso speciale dalla presenza dei familiari, della Dirigente Scolastica, dei colleghi, dei genitori e degli studenti, alcuni dei quali hanno suonato e cantato per lei. Ognuno, nel proprio modo e con il proprio tempo, ha contribuito a rendere questo evento memorabile.
Grazie, Cristina. Per quello che ci hai lasciato, per come ci hai amati, e perché - in fondo - sei ancora qui, in mezzo a noi.
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