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Comunicati Stampa
Valle Vecchia l'isola che non c'è, l'oasi che (ancora) non c'è
24-08-2025 - Caorle

Oasi naturalistica: una categoria rassicurante, che mette il cuore in pace e la coscienza a posto, che fa dormire sonni tranquilli. “Valle Vecchia”, nota anche come “Spiaggia della Brussa”, è da tutti ritenuta “oasi naturalistica”, e, in effetti, così è definita nelle brochure di carta patinata e nei siti web ufficiali della promozione turistica di Caorle.

Chiariamo subito una cosa: Valle Vecchia purtroppo non è, ancora, un’oasi naturalistica, perché manca un sistema di gestione ambientale e di protezione attiva dei suoi valori naturali.

Ci spieghiamo meglio: Valle Vecchia avrebbe tutte le carte in regola per diventare una Riserva Naturale o, meglio ancora, per essere il cuore del Parco Naturale della Laguna di Caorle e Bibione.

Le Associazioni che amano questo territorio lo chiedono da molti anni.

Ci preoccupa quello che stiamo osservando in costante, senza freni, aumento: l’erosione del capitale naturale, la distruzione dello stesso valore economico legato all’attrattività ambientale dei luoghi.

Ovunque scattano gli allarmi e partono le azioni per salvaguardare il patrimonio ambientale e il valore del turismo, non a Valle Vecchia, dove osserviamo e denunciamo:

  • presenza turistica in spiaggia con numeri e densità inadeguati;
  • area di sosta a ridosso della pineta sovradimensionata e, in parte, ormai stabilmente trasformata (abusivamente?) in area campeggio e sosta camper senza le necessarie attrezzature e autorizzazioni;
  • cani liberi in spiaggia, in conflitto con la nidificazione del fratino e la sicurezza degli altri turisti;
  • costruzione di capanne e bivacchi sulle dune in spregio alle norme di tutela e con usi sempre più dedicati ad esibizionismo o nudismo non regolamentato;
  • numerosi percorsi di accesso alla spiaggia non governati, con erosione delle dune, inquinamento floristico e abbandono di rifiuti;
  • passeggiate a cavallo su percorsi non adatti;
  • insufficiente presidio da parte delle forze di polizia;
  • campeggio abusivo con accensione fuochi ed elevato rischio incendio;
  • aumento delle auto in sosta al di fuori delle aree previste, con accesso alla spiaggia su percorsi non governati che determinano degrado degli habitat di pineta e di duna;
  • visitatori “fai da te” in bici e a piedi, senza adeguata informazione/formazione e senza l’accompagnamento di guide ambientali qualificate;
  • traffico acqueo incontrollato nei canali perimetrali di Valle Vecchia con imbarcazioni private che sfrecciano incuranti dei limiti di velocità; da segnalare anche i numerosi accessi all’isola in prossimità delle bocche di Falconera e Baseleghe e dal mare; il moto ondoso prodotto da questa navigazione a motore determina erosione delle sponde, con disturbo delle specie di avifauna acquatica e degrado progressivo degli habitat, nonché aggravamento del rischio idraulico per deterioramento delle difese arginali.

Le scriventi Associazioni hanno ribadito negli anni e, fin dalla sua attivazione, all’interno del Contratto di Area Umida della Laguna di Caorle e Bibione, la necessità di arrivare ad un governo dei flussi e ad una quantificazione della capacità di carico dell’area naturalistica. Aggiungere nuove modalità di accesso, anche se “sostenibili”, lo si può fare solo a fronte di un riequilibrio degli altri flussi.

Riassumiamo le richieste fatte nel Contratto di Area Umida e negli incontri avuti con istituzioni e rappresentanti delle realtà economiche che operano in Brussa:

  • sia definita la capacità di carico turistico nelle varie zone del sito e conseguentemente siano definiti i diversi gradi di tutela;

  • sia messo in atto un sistema di gestione del sito che preveda la sorveglianza, l’accompagnamento dei visitatori con guide ambientali, la realizzazione di progetti di conservazione della biodiversità e appropriati servizi di manutenzione ambientale (protezione delle specie e degli habitat a rischio, rimozione rifiuti, manutenzione dei percorsi e della cartellonistica, gestione rischio incendi, ecc.);
  • siano messe in atto modalità di accesso al sito alternative rispetto all’auto privata, al fine di ridurre in modo sensibile l’area di sosta principale a ridosso della pineta.

Invitiamo l’Amministrazione comunale di Caorle ad un’assunzione di responsabilità e ad una collaborazione più stretta con Veneto Agricoltura e con tutti i portatori di interesse presenti nel Contratto di Area Umida per definire e attivare una nuova strategia di gestione ambientale di Valle Vecchia, che sia efficace rispetto alle criticità segnalate e all’altezza dei valori naturalistici in gioco.

La salvaguardia del patrimonio naturale di Valle Vecchia è la prima azione necessaria se si vogliono tutelare anche le attività economiche che vi gravitano attorno. I campanelli d’allarme suonano ovunque e le Amministrazioni si impegnano in azioni di protezione dell’ambiente. A Caorle aspettiamo ancora cenni di riscontro.

 

Legambiente – Circolo Veneto Orientale

Comitato Difesa Territorio Caorle

Associazione per la laguna di Caorle e Bibione

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