Mercoledì 19 novembre, nella sala della Biblioteca Comunale di Pramaggiore (ore 17.00) sarà presentato il volume “I Resistenti del Portogruarese” dove sono riportati, tra gli altri, i nomi di 59 partigiani combattenti e patrioti e di 48 IMI pramaggioresi.
L’iniziativa, che ha preso avvio quest’anno in occasione dell’80° della Liberazione, è parte di un progetto più ampio che prevede la realizzazione del Dizionario Biografico dei Resistenti del Portogruarese. “Ci siamo posti- spiega Ada Toffolon a nome delle associazioni promotrici- nella traccia indicata dal Presidente Mattarella che ha ribadito più volte come la Liberazione (da cui sono nate la Repubblica e la Costituzione) sia stata unica negli intenti, ma anche plurima in quanto partecipata da persone con idee, motivazioni e condizioni più diverse. Così è stato anche nel Portogruarese. Per questo abbiamo avviato un lavoro di ricerca per raccogliere in un unico contenitore tutte le persone a cui dobbiamo la nostra libertà: dai partigiani agli internati militari, dai perseguitati dalla polizia fascista ai combattenti nei Corpi Italiani di Liberazione”.
Il volume che sarà presentato dai due storici che lo hanno curato, Mauro Pitteri e Massimiliano Galasso, è la prima parte di questo progetto storico-editoriale che si svilupperà nei prossimi anni coinvolgendo studiosi di storia locale, gli studenti ed i docenti degli Istituti Superiori di Portogruaro, le famiglie dei Resistenti, i Comuni (biblioteche e Uffici Anagrafe) e le associazioni storico- culturali, combattentistiche e d’Arma.
Il contributo di Pramaggiore alla Liberazione è stato significativo sotto molti aspetti: dagli operai e contadini perseguitati dal regime in quanto “antifascisti” e costretti ad emigrare, ai soldati che si rifiutarono di combattere con Salò a fianco dei nazisti. A Pramaggiore operava la Brigata Ippolito Nievo. Due le donne riconosciute ufficialmente come partigiane: Ildegonda Milanesi, comandante di compagnia della Garibaldi e Ettorina della Brigata Ruspo. L’eccidio di Blessaglia (che comprende dieci vittime tra impiccati, fucilati e morti per le torture) è l’episodio più sanguinoso accaduto nel Veneto Orientale. Tra loro uno dei numerosi stranieri che hanno partecipato alla Resistenza: l’ucraino Michail Zinowski.
Il progetto beneficia del sostegno economico della Fondazione Santo Stefano e del Comune di Pramaggiore che ha concesso anche il proprio patrocinio. A promuovere l’evento il Centro Aldo Mori, AMVO Noi Migranti, Ute del Portogruarese, l’Anpi sezione Dino Moro, le associazioni locali dei Carabinieri in congedo, dei Bersaglieri e dei Combattenti e Reduci e la Cisl di Venezia.
Un invito speciale è stato recapitato ai famigliari dei 107 protagonisti della Liberazione.
Centro Aldo Mori - AMVO Noi Migranti OdV - Anpi sezione Dino Moro - Ute del Portogruarese
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