Era sicuramente ubriaco Claudio Bevilacqua, 39enne calabrese già residente a Ledro (TN), ma di fatto senza fissa dimora, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine per diversi reati. Erano all’incirca le 4,30 di questa mattina quando l’uomo, che si trovava all’interno del bar pasticceria da Giovanna in piazza papa Giovanni XXIII a Caorle, ha avuto una discussione, stante i suoi modi rozzi e maleducati con alcuni avventori. Gli stessi gestori del locale sono intervenuti invitandolo ad allontanarsi.
Sembrerebbe tutto rientrato ed invece, dopo pochi minuti, ritorna sul posto a bordo della sua Ford Station Wagon, rallenta e punta il muso verso il marciapiede dove c’erano ancora i clienti con i quali aveva prima discusso, sembra quasi fermarsi; di colpo invece accelera e cerca di investirli andando con le ruote sul marciapiede sino a schiantarsi su una fioriera. Tre avventori vengono sfiorati e scappano miracolosamente illesi verso il prospicente bar “Drizze e Scotte”, attraversando la strada. A quel punto l'uomo inverte la marcia e si dirige verso il secondo bar, cercando nuovamente di investirli. Questa volta è un palo delle tende lì installate che lo blocca e funge da scivolo per la sua autovettura che, salendo sul plateatico, si rovescia su un fianco. Finisce la sua corsa distruggendo diversi tavolini.
Ma non è ancora finita. Alcuni presenti lo sentono gridare da dentro la vettura e cercano istintivamente di intervenire per tirarlo fuori; ancora una volta l’uomo si dimostra aggressivo e si avventa su di loro estraendo addirittura un coltello, e minacciandoli di morte. Nel parapiglia che si sviluppa riesce a ferirne almeno cinque, uno addirittura alla gola e sulla spalla. Poi finalmente viene disarmato da un Carabiniere della locale Stazione che, libero dal servizio, interviene in soccorso dei malcapitati. Ma l’uomo continua a dimenarsi calciando e menando pugni, fino a quando non viene definitivamente immobilizzato dai militari della Radiomobile di Portogruaro, prontamente giunti sul posto.
Per il momento a suo carico sono state ipotizzate diverse condotte illecite quali tentato omicidio, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, porto abusivo di armi e danneggiamento. Il P.M. Annita Sorti ha disposto la traduzione in carcere a Pordenone, eseguita dai carabinieri della Stazione di Caorle che procedono con i colleghi del N.O.R.