Presi due uomini e una donna che fermavano gli automobilisti chiedendo loro soldi per oggetti di varia natura. Da alcune settimane le Forze dell'Ordine di Caorle tenevano monitorati i due, che sono stati fermati quest'oggi nei pressi della rotonda “Capitello” di Caorle. Gli uomini della Stazione hanno sorpreso un gruppo di tre persone, due uomini e una donna, proprio mentre stavano mettendo in scena il descritto copione. I due uomini, postisi sulla carreggiata in quel momento percorsa da un automobilista, lo hanno costretto a fermarsi e poi, dopo avergli rivolto alcune domande, gli hanno proposto l’acquisto di un anello alla cui trattativa prendeva parte anche la donna, nel frattempo avvicinatasi all’autovettura. I tre, forse per creare ancora maggior pressione all’uomo, hanno anche cercato di introdursi nell’automobile. A quel punto gli uomini della Stazione sono intervenuti ma i tre, vistisi scoperti, sono rapidamente saliti su un’autovettura con targa rumena parcheggiata lì vicino, partendo poi a forte velocità in direzione di San Donà di Piave. I militari senza perdersi d’animo si sono posti all’inseguimento dei fuggitivi con l’autovettura di servizio e, dopo circa 20 chilometri di rocambolesca fuga lungo la SP/54, sono riusciti a fermarli nel territorio di Ceggia, grazie anche all’intervento di una pattuglia della Compagnia sandonatese. Le sorprese, però, non erano finite, perché quando i militari si sono avventati sui tre che stavano cercando di abbandonare l’autovettura per darsi alla fuga, hanno notato la presenza di due bambini di 7 e 4 anni, seduti sui sedili posteriori. Agli uomini in divisa si è per un attimo gelato il sangue, sia ripensando alla spregiudicata e folle fuga, sia perché i due piccoli erano seduti sui sedili posteriori senza qualsivoglia sistema di ritenzione. I due uomini, D. Z. classe ’80, pluripregiudicato e M.I. classe '81, incensurato, entrambi rumeni in Italia senza fissa, sono stati tratti in arresto per tentata truffa, violenza privata e resistenza a Pubblico Ufficiale in concorso, mentre la donna, anch’essa rumena e madre dei due piccoli avuti da una relazione con D.Z., è stata denunciata per tentata truffa.
Redazione Online