Un nuovo allarme per la situazione sanitaria portogruarese. Perplessità e preoccupazioni sono state espresse dal Comitato “Salute: Bene Primario” di Portogruaro, il cui referente, Adriano Moro, ha scritto una lettera al presidente della Conferenza dei Sindaci Sanità, Andrea Tamai, per chiedere che si faccia interprete in Regione di queste problematiche circa le previsioni e le scelte indicate dalle nuove schede regionali ospedaliere.
Nella lettera sono riportate tutte le criticità. Moro, in primis, sottolinea come il reparto di Ortopedia, considerato “fiore all’occhiello” dell’azienda sanitaria, abbia perso la qualifica di Centro Trauma di Zona con 32 posti letto, assegnata al reparto di Ortopedia di San Donà. Nel reparto di Pediatria, invece, si registra una diminuzione di posti letto rispetto alle precedenti schede regionali; dall’altra parte, a San Donà, il reparto viene dotato di 12 posti letto con Pronto Soccorso ad accesso diretto. Il Comitato ha espresso dubbi anche sul rilancio del reparto di Ostetricia e Ginecologia che viene dotato di soli 12 posti letto. Infine, le schede 2019/2023 confermano che la Stroke Unit viene trasferita nel presidio ospedaliero di San Donà, contribuendo ad un’ulteriore impoverimento dell’ospedale di Portogruaro.
“Tutto questo sembra preludere - commenta Adriano Moro - al fatto che il presidio ospedaliero di S. Donà debba diventare il centro di prima assistenza per le persone che si trovino in stato di acuzie, relegando il presidio di Portogruaro in seconda linea con compiti solo di supporto o di transito. Nonostante i numerosi annunci, da parte di politici locali, di rilancio della sanità nella nostra zona, la preoccupazione per la situazione sanitaria nel Portogruarese è, a nostro avviso, più che fondata. Oltre alla situazione ospedaliera, non si ha alcuna notizia riguardo al potenziamento di quelle strutture territoriali (ospedale di comunità, residenza sanitarie per anziani, medicina di gruppo integrata) che sarebbero di supporto e sollievo alle persone anziane bisognose di cure e prestazioni sanitarie. Chiediamo al presidente della Conferenza dei Sindaci Sanità di farsi interprete delle perplessità e delle preoccupazioni esistenti circa le previsioni e le scelte indicate dalle nuove schede regionali ospedaliere”.