Il bracconaggio, in ambito pesca, interessa anche la zona del Portogruarese. Ieri, mercoledì 9 ottobre, un pescatore dello Spinning Club Italia ha scoperto delle reti con circa una ventina di pesci, in parte già morti, sul fiume Reghena. La zona in questione è nota per essere “No kill”, dove i pescatori devono rilasciare il pescato immediatamente dopo la cattura arrecando meno danni possibili. All’interno di queste reti abusive sono rimasti intrappolate tinche, persici e altre specie del territorio pronte per essere mangiate o vendute. Il ritrovamento è stato subito segnalato alle guardie Fipsas e ai carabinieri della Forestale che si sono recati sul posto per i primi accertamenti. Ora stanno indagando per risalire ai responsabili. Il bracconaggio sta diventando un problema sempre più presente e da segnalare alle forze di polizia qualora se ne venga a conoscenza. La vigilanza è di fondamentale importanza perché, di questo passo, la fauna ittica finirà per scomparire.