Dopo ore di trattative e temendo che potesse compiere atti autolesionistici, i carabinieri sono riusciti a condurre all’esterno della propria abitazione senza alcuna conseguenza il ventenne fuggito dal Centro di Salute Mentale di Portogruaro e barricatosi in casa. Il giovane era riuscito a scappare mentre attendeva di essere sottoposto ad un trattamento sanitario obbligatorio. I carabinieri sono riusciti a rintracciarlo poco dopo nei pressi di casa a Belfiore di Pramaggiore, ma lo hanno raggiunto solo dopo che si è chiuso in bagno. Con sé aveva uno zaino, all’interno del quale non potevano escludere tenesse oggetti potenzialmente pericolosi sia per la sua incolumità che per quella di terze persone. I militari hanno così deciso di attivare la procedura prevista per simili scenari, evacuando la casa, dove al momento era presente il fratello, e staccando la corrente elettrica e l’erogazione del gas. Un negoziatore del Nucleo Investigativo di Mestre ha avviato una lunga ed estenuante trattativa di oltre 6 ore, in cui ha cercato di convincere il ragazzo ad uscire dal bagno, tranquillizzandolo più volte. Quando tuttavia era ormai chiaro a tutti che il ventenne non sarebbe mai uscito, ma che anzi iniziava ad avere un atteggiamento scarsamente collaborativo tanto da far ancor più temere per la sua incolumità, veniva deciso di effettuare un’irruzione. Rapidi sono entrati in casa: il giovane, incapace di reagire, è stato condotto all’esterno dell’abitazione senza conseguenze e riaffidato ai sanitari.
Fonte: Compagnia Carabinieri di Portogruaro