11.000 preziosi sequestrati e 300.000 euro di ricavi non dichiarati al Fisco. È l’esito dell’indagine “Fake Jewelry” condotta dalla Guardia di Finanza di Portogruaro nei confronti di un’impresa di Concordia Sagittaria, sconosciuta al Fisco. La ditta, nonostante fosse “legalmente” cessata dal 2016, ha di fatto continuato ad operare tramite un proprio sito internet, regolarmente pubblicizzato attraverso i più importanti social media, quali Facebook, Instagram e YouTube. Le indagini, condotte su delega dalla Procura della Repubblica di Pordenone, hanno permesso di accertare che la società di e-commerce continuava ad essere esercitata dalla titolare, assieme ad una collaboratrice, direttamente nella propria abitazione. L’operazione ha quindi portato alla perquisizione dell’immobile dove veniva individuato, all’interno del garage, un vero e proprio laboratorio per la lavorazione artigianale dei gioielli sui quali veniva puntualmente apposto il marchio contraffatto. All’interno dell’abitazione, inoltre, uno specifico vano era stato adibito a studio televisivo, con tanto di attrezzature e telecamere professionali per la registrazione di vere e proprie televendite che finivano sul loro canale YouTube. I finanzieri hanno acquisito anche tutta la documentazione amministrativo-contabile che ha permesso di accertare la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi dal 2014 al 2019. Le due donne sono state segnalate all’Autorità Giudiziaria di Pordenone per i reati di “Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi” e “ricettazione”, mentre la titolare dell’impresa è stata segnalata anche all’Agenzia delle Entrate di Venezia per il recupero della mancata tassazione pari a oltre 300.000 euro.
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