L’artigianalità del portogruarese supera i confini del Veneto orientale per raggiungere Milano. Alcuni associati di Confartigianato-Imprese Veneto Orientale, infatti, hanno esposto i propri prodotti al Salone del Mobile e al Museo Mudec. Serena Papait, designer freelance dal 2007, titolare di Centrostile a Portogruaro e Presidente della Federazione Benessere di Confartigianato-Imprese Veneto Orientale, ha presentato alla fiera milanese la sua sedia ergonomica “Mood” prodotta dalla trevigiana Quadrifoglio Group. “Il progetto è di circa una decina di anni fa - spiega Serena Papait -, l’ho presentato a molti e Quadrifoglio Group ha deciso di investire sul mio prodotto. Ci sono voluti circa tre anni di ingegnerizzazione, ma ne è uscita una sedia davvero innovativa, con caratteristiche ergonomiche importanti per il benessere posturale perché il peso di chi la utilizza è distribuito nei punti meno sensibili, anche grazie al movimento oscillatorio del corpo favorito dalla seduta stessa. Il prodotto è piaciuto moltissimo - aggiunge -, abbiamo avuto un ottimo riscontro al Salone del Mobile. Avendo presentato un progetto finito e non un prototipo, ora siamo pronti per la distribuzione e la vendita”. Tra le presenze del territorio al Salone del Mobile di Milano, c’era anche la concordiese Venedia che ha visitato la fiera in previsione del lancio delle nuove cinque collezioni. “Non eravamo ancora pronti per presentare i nostri prodotti - spiega Cristian Moro, uno dei soci di Venedia -, ma abbiamo sfruttato l’occasione per capire se il nostro lavoro era in linea con le tendenze del momento e per incontrare alcuni nostri collaboratori. Giorni dopo, abbiamo visitato anche il “3daysofdesign” a Copenaghen”.
Oltre a Serena Papait, il gruppo T-Neo della Confartigianato-Imprese Veneto Orientale, composto da Simon Ostan Simone, art director dell’agenzia creativa Nuovi spazi, l’architetto Mauro Peloso, Loris Mussin della carpenteria Mussin Luigi Srl e dal critico d’arte internazionale Boris Brollo, ha presentato al Mudec “Uroboro”, progetto commissionato da Electrolux, un esempio concreto di ritorno al design preindustriale con uno sguardo all’artigianato e alla sostenibilità. Si tratta di un’installazione artistica creata con gli “sfridi”, scarti derivati dalla lavorazione della struttura delle lavatrici e in particolare dallo stampaggio dell’oblo all’interno dello stabilimento Electrolux di Porcia. È una struttura di 7,50 metri di diametro e di 4,3 metri circa in altezza, costituita da tre anelli: uno a terra, uno nella sommità e uno centrale. Apparentemente immobile, in realtà è in eterno movimento ed è simbolo dell’energia universale che si consuma e si rinnova di continuo. L’installazione rappresenta un ponte, un’idea da condividere con il Mondo, racconta infatti Simon Simone Ostan: «Basti pensare all’arte di Alberto Garrutti, esponente di rilievo dell’Arte Pubblica in Italia, dove il dialogo con la città e i suoi abitanti e il radicamento nel territorio sono fondamentali e il paesaggio è sempre il protagonista grazie alla vita che l’artista riesce a costruire al suo interno». L’opera sarà esposta fino al 31 luglio presso il Museo Mudec. “La ricchezza del Portogruarese è data anche da queste nostre eccellenze - commenta Siro Martin, presidente di Confartigianato-Imprese Veneto Orientale -. È bene che il valore artigiano locale venga fatto conoscere anche a livello nazionale ed internazionale. Siamo orgogliosi del lavoro dei nostri Associati che non perdono occasione per contribuire alla crescita del territorio con impegno, costanza, dedizione, professionalità, conoscenza e passione”.