A fronte di una carenza su scala nazionale di medici psichiatri, anche l’Ulss4 ha dovuto riorganizzare il reparto con le risorse presenti, basandosi sul principio di equità delle cure e non sulla residenza. Purtroppo, la determinazione del fabbisogno e la conseguente programmazione nelle scuole di specialità non è stabilita a livello locale, ma nazionale: non vi sono, quindi, margini di discrezionalità da parte delle aziende sanitarie o dei sindaci. Da anni la Regione Veneto è attiva per ottenere un incremento dei posti da parte del Ministero dell’Università, aumento che, ad esempio, dal corrente anno si è riusciti ad ottenere per il corso di laure in Infermieristica a Portogruaro. “Le aziende sanitarie devono quindi organizzare l’attività con le risorse presenti per dare cure sicure ai pazienti e garantire anche ai professionisti medici e non medici le condizioni per lavorare in sicurezza e responsabilità, come da loro stessi chiesto - dichiara il direttore generale Mauro Filippi -. Il servizio psichiatrico dell’Ulss4 così come tutti i servizi sanitari viene e verrà assicurato a tutti i cittadini, indistintamente dalla residenza; quindi, non è corretto quanto dichiarato sulla carta stampata il 30 ottobre che “a pagare saranno i cittadini del mandamento di Portogruaro”. È una dichiarazione non corretta e priva di fondamento perché se così fosse allora varrebbe anche il contrario per tutti gli assistiti che necessitano delle tante specialità attive a Portogruaro e non negli altri ospedali del territorio. Un esempio su tutti il Centro Disturbi Alimentari che è operativo su Portogruaro ma serve tutta l’Ulss ed altre aziende della Regione. La sanità oggi viene assicurata secondo principi di equità ed uguaglianza a tutti e non in base alla residenza”. E aggiunge: “La riorganizzazione del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) sarà temporanea sino a quando non si potranno assumere gli psichiatri che oggi mancano e che ci permetteranno di lavorare su due SPDC; la proposta di centralizzare le urgenze notturne e festive a San Donà è stata considerata dai tecnici sulla base della dimensione e della logistica dei due reparti e sull’attività, come ad esempio i ricoveri in urgenza di notte e nei festivi, nelle due aree, Sandonatese e Portogruarese, dove la media annua dei ricoveri notturni urgenti con TSO in SPDC a Portogruaro è pari a zero”. La direzione dell’Ulss 4 ha aperto più tavoli di confronto e nei prossimi giorni incontrerà i Sindaci e gli altri portatori di interesse, così come già avvenuto con i rappresentanti dei lavoratori, per condividere le soluzioni più efficaci e per individuare le azioni da mettere in campo per potenziare l’assistenza territoriale che accoglie la quasi totalità degli utenti, basti pensare che in regime di ricovero ordinario in SPDC viene trattato meno del 16% degli utenti della salute mentale e, che tale percentuale si riduce al 1,4% quando si parla di ricoveri urgenti in SPDC (TSO). Sono a tal proposito in corso assunzioni di nuovi dirigenti psicologi che affiancheranno le equipe territoriali ed in particolare dei Centri di salute mentale che sono il punto di accesso ai servizi.