Da sempre le attività parrocchiali hanno avuto al centro della loro attenzione il mondo dell’adolescenza in tutte le sue fasi: Prima adolescenza (10-12 anni), Seconda adolescenza (13-15 anni) e, infine, la Terza adolescenza (16-20 anni). Anche le Parrocchie di Sant’Andrea e di Sant’Agnese di Portogruaro guidate dal parroco, monsignor Giuseppe Grillo, e dal vicario parrocchiale, don Matteo Borghetto, hanno grande attenzione per gli oltre cento giovani che frequentano le attività svolte nello storico Oratorio Pio X. “Si tratta - ci spiega don Matteo - di un gruppo variegato di ragazzi a cui proponiamo una serie di iniziative che nascono dalle loro proposte, che scaturiscono dal loro coinvolgimento e dalla loro responsabilizzazione in fase di realizzazione”.
Un lavoro impegnativo che è reso possibile anche da una sorta di gerarchia e di gradualità nei compiti che vede i ragazzi più anziani guidare i più giovani e a febbraio, nel momento in cui si avviano a terminare la scuola secondaria superiore per affrontare gli studi universitari o il mondo del lavoro, passare il testimone alla generazione successiva. “Di fatto - continua don Matteo, responsabile delle attività giovanili delle due parrocchie che includono anche la Chiesa di San Giovanni Evangelista - tranne il mese di luglio siamo impegnati tutto l’anno per preparare sia i campi scuola che il GREST, una attività che vede i ragazzi impegnati in una sorta di autogestione che li porta a responsabilizzarsi e ad acquisire consapevolezza delle loro capacità e potenzialità”.
Novità dello scorso anno è stata la realizzazione di un calendario che è in distribuzione nelle chiese di Sant’Andrea, di Sant’Agnese e di San Giovanni Evangelista o può essere richiesto direttamente in canonica o in oratorio versando un piccolo contributo che servirà a finanziare le attività di quest’anno. “Il calendario - continua don Matteo - è un sistema adottato dall'uomo per suddividere, calcolare e identificare precisi periodi di tempo. Questi periodi, suddivisi generalmente in giorni, costituiscono le date del calendario. Ho pensato di coinvolgere i ragazzi su questa iniziativa per due ragioni. Innanzitutto, perché il calendario è un oggetto che entra in tutte le case e poi come stimolo per gli Animatori che seguendo il titolo del calendario stesso sono stati chiamati a rispondere alla domanda: “Essere animatori è…”. Devo dire che le risposte sono state numerose e abbiamo cercato di condensarle a commento delle pagine dove sono riportati i dodici mesi dell’anno. Ogni pagina, oltreché dalle riflessioni dei ragazzi, è anche completata con delle foto che li ritraggono durante le varie iniziative”. Una bella iniziativa, dunque, che testimonia la vitalità delle attività dell’Oratorio Pio X e dei giovani animatori che lo frequentano.
Maurizio Conti