Un Brusaporto corsaro e determinato supera per uno a zero il Portogruaro nella gara valida per la nona giornata di ritorno del girone C del campionato di serie D.
I bergamaschi del Brusaporto interrompono così la serie positiva del Portogruaro Calcio, che durava da quattro turni, e si impongono ai granata con una rete al ventesimo del primo tempo di Christian Silenzi abile a sfruttare una leggerezza degli uomini di mister Massimiliano De Mozzi.
Dopo la vittoria di domenica scorsa sul campo del Treviso ci si aspettava un Portogruaro capace di superare il non facile ostacolo del Brusaporto ma i granata hanno disputato un primo tempo sottotono con un Brusaporto ben disposto in campo che dopo pochi minuti si è reso pericoloso con Christian Silenzi che al ventesimo si è poi ben inerito nella difesa del Portogruaro portando in vantaggio gli ospiti.
Siglata la rete l’attaccante bergamasco correndo verso la propria panchina ha messo in scena uno spogliarello di cattivo gusto sanzionato dal direttore di gara con l’ammonizione.
Scarsa la reazione del Portogruaro che si fa vivo dalle parti della difesa bergamasca solo alla mezz’ora con un bel colpo di testa di capitan Calcagnotto che devia di testa un pallone calciato dal corner senza però superare il ben piazzato portiere ospite.
Nella ripresa il Portogruaro si dimostra più aggressivo contro il Brusaporto in calo atletico ma l’occasione per il pareggio arriva allo scadere quando il Portogruaro beneficia di un calcio di rigore che però Alessandro Corti si fa parare dal portiere ospite che si distende bene sulla sinistra e devia il pallone.
Risultato giusto anche se il pareggio ci poteva stare con il Portogruaro che rientra nella zona play out e con mister De Mozzi che avrebbe forse dovuto procedere prima alle sostituzioni.
Maurizio Conti
EL CIACOLON
Dopo l’impresa nella Marca Trevigiana tutti si aspettavano che l’armata dei cavalieri granata potesse trionfare anche contro i bergamaschi che “brusarono il porco”.
Invece la sera sulle rive del Lemene si sentirono soltanto urla e stridore di denti per la sconfitta subita e per avere mancato di colpire gli avversari alla fine della tenzone con una freccia scoccata dall’arciere corto.