“La mia verità” Intervista a Roberto Calligaris, Presidente del Portogruaro Calcio
Storici e giornalisti quando studiano o affrontano l’analisi di un periodo storico o scrivono articoli su qualche notizia dovrebbero sempre cercare di capire le cause che hanno portato a certe situazioni: questo un obbligo per qualsiasi studioso e un dovere deontologico per i giornalisti.
Un principio quello di cui sopra che si potrebbe applicare all’attuale situazione del Portogruaro Calcio: la più prestigiosa società calcistica del Veneto Orientale.
Un club che in questa stagione agonistica sta attraversando una grave crisi, sia sotto l’aspetto sportivo (ultimo in classifica dopo 14 giornate) che sotto quello societario.
Ne abbiamo parlato con il dottor Roberto Calligaris, dallo scorso 17 giugno Presidente del club granata rilevato dall’ex Presidente Andrea Bertolini, che nei suoi sette anni di gestione ha portato la società dalla Promozione alla Serie D.
Presidente il suo arrivo a Portogruaro ha visto tutto il gruppo dirigenziale creato da Bertolini allontanarsi dalla società. Cosa sta succedendo al Portogruaro Calcio?
La scelta dei precedenti dirigenti non è dipesa dalla mia volontà, non ho chiuso le porte a nessuno. Semplicemente hanno ritenuto di non voler continuare a collaborare con la nuova proprietà formata dal sottoscritto e dal mio amico e socio Alain Pedretti.
Oggi, purtroppo, a causa di una serie di eventi imprevisti che non sapevamo e non potevamo prevedere, siamo in una situazione sportivamente difficile, anche se molti esperti giudicano il Portogruaro una buona squadra con alcune ottime individualità.
Ma lei e il signor Pedretti come siete arrivati a Portogruaro?
Ho trascorso tutta la mia vita professionale in Svizzera e dal 2001 al 2005 sono stato prima nel Consiglio di Amministrazione e poi Vice Presidente del Neuchâtel Xamax all’interno del quale negli ultimi due anni è entrato anche Alain Pedretti.
Abbiamo ottenuto buoni risultati fino a quando il Comune non ha deciso di costruire un nuovo stadio appaltando i lavori a un costruttore locale che si è offerto anche di gestire il Club.
Ci hanno fatto chiaramente capire che preferivano che la società fosse gestita da uno svizzero per cui sia io (italiano) che Pedretti (francese), abbiamo fatto un passo indietro e lasciato la gestione al nuovo proprietario che però non ha avuto lo stesso nostro successo.
E a quel punto?
Per me l’esperienza nel mondo del calcio era stata sufficiente per cui una volta raggiunta la pensione me ne sono tornato nel mio Friuli e mi sono dedicato alla mia vera passione che è il gioco del Golf.
Pedretti invece aveva ancora velleità di cimentarsi nel calcio ma in una società professionista, almeno in serie C, per cui ha cominciato a cercare un club professionistico ma nell’Italia occidentale dato che lui risiede a Cannes.
Si è messo alla ricerca di una società professionistica e ha quindi contattato la Pro Sesto 1913, il Novara, la Lucchese e il Sestri Levante delegandomi sempre a condurre le trattative a cui mi recavo spesso con Michelle Milosevic (Direttore sportivo), Renè Lobello (Allenatore) e Bernard Gines (Preparatore atletico). Per varie ragioni tutte le trattative non sono andate a buon fine compresa quella con l’Alessandria seguita però in prima persona da Alain Pedretti e da un suo amico Enea Benedetto.
Quindi nulla di fatto?
Infatti, per cui a quel punto ho deciso di smetterla di muovermi nell’Italia occidentale e ho suggerito ad Alain Pedretti di cercare una società in Friuli o in Veneto.
L’interesse, nella primavera del 2025, è caduto sull’A.S.D. Brian Lignano che seppure in serie D era dotata di un impianto importante.
Purtroppo, ancora una volta un flop. Successivamente grazie all'interessamento dell'ex vicepresidente del Lignano siamo entrati in contatto con Andrea Bertolini.
Quindi siamo a fine maggio/inizio giugno.
Si, l’incontro con Bertolini è stato proficuo. I conti della società erano in ordine e quindi dopo aver presentato il nostro progetto che puntava a valorizzare i giocatori, anche stranieri, per poi rivenderli, abbiamo siglato l’accordo senza neanche fare un’attenta valutazione degli impianti a disposizione del club granata.
Unica condizione posta da Bertolini che il 50% dei giocatori fosse italiano.
Quindi siete partiti.
I giocatori che avevano disputato lo scorso campionato erano tutti svincolati così tramite Milosevic sono arrivati alcuni atleti stranieri che abbiamo ospitato in una struttura ricettiva a Lignano e abbiamo iniziato la preparazione sul campo del Pertegada e da subito sono cominciati i problemi dato che il preparatore atletico non era presente.
Poi a settembre l’inizio del campionato.
Eravamo consapevoli di avere una squadra tutta da costruire penalizzata dalla difficoltà di regolarizzare i giocatori stranieri.
Certo non mi aspettavo che a settembre Alain Pedretti, che avrebbe dovuto finanziare la gestione della società, mi comunicasse che usciva dal progetto e mi lasciasse solo.
Dopo sei giornate le dimissioni del mister e del preparatore atletico e la totale assenza del Direttore sportivo che poi in realtà si è dimostrato essere un consulente personale di Pedretti.
Quindi la crisi e le contestazioni dei tifosi ai quali vi siete rivolti per un contributo economico.
L’amarezza dei tifosi è la mia. Capisco che una piazza importante come Portogruaro si aspetti e meriti il meglio. Ai tifosi voglio dire che sono stato tradito. Abbiamo utilizzato un crowdfunding per raccogliere fondi, soprattutto in momenti di difficoltà come questo.
Per il futuro. Lei resterà alla guida della società anche in caso di retrocessione.
In questi mesi mi sono innamorato di questa città. Sono in contatto con tre imprenditori, uno romano. Due sono disposti ad entrare in società con un contributo economico e a impegnarsi nella gestione. Il terzo vorrebbe rilevare totalmente il club con una nuova dirigenza.
Se troverò uno o più soci sono pronto a rilanciare il Portogruaro anche in caso di retrocessione. In quel caso lasceremo liberi i giocatori stranieri e punteremo su un nuovo gruppo di giovani spero sempre sotto la guida dell’attuale mister Massimiliano Moras.
Un ultimo pensiero ai tifosi granata.
Chiedo a tutti i nostri sostenitori di restarci vicino e di avere pazienza. Mi sto impegnando per garantire un futuro a questa grande società. Nel frattempo, invio a tutti i migliori auguri di Buone Feste.
Maurizio Conti
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